domenica 22 giugno 2008

Siamo tutti un po' azzurri

Questo è il palazzo di fronte casa mia. E la foto è di oggi, 22 giugno 2008 scattata alle 20.46. Un minuto dopo l'inizio della partita Italia-Spagna, valida per le semifinali dell'Europeo.
Quando gioca l'Italia, anche chi il calcio non lo segue MAI, uno sguardo alla tv glielo butta ogni tanto, magari mandando un'imprecazione se Toni non centra la porta o se la difesa fa uno svarione. E in fondo, in fondo, sono tutti contenti se la Nazionale vince.
E' incredibile come a pochi minuti dall'inizio di una sfida della Nazionale, per le strade scende un silenzio surreale. Data la stagione, le finestre sono aperte e si vedono i riflessi delle tv accese: Rai 1, Civoli che dà la formazione, gente che si sistema sui divani e seduti per terra davanti alla tv. Durante la gara, poi si sentono urla selvagge (perché in Italia siamo TUTTI allenatori) per un'azione sfiorata o un gol avversario. In questo momento, poi, in strada non vola una mosca. Si sente l'eco del tifo che viene dall'Austria lcon le voci dei telecronisti. E un solo, lungo, interminabile respiro: si va ai rigori.
Non guardo i rigori, mi mettono ansia, anche a me che non piace molto la Nazionale. Ogni televisione dei palazzi intorno a casa mia è sintonizzata sullo stesso canale, non c'è bisogno che accenda anche la mia. Sento tutto da qui. Gol della Spagna. Silenzio in strada. Gol dell'Italia, segna Fabio Grosso l'eroe di Berlino 2006. Qualche tiepido applauso, si sente che c'è tanta tensione. Gol della Spagna. Ancora silenzio. Errore. De Rossi sbaglia il rigore. Dal balcone di fronte qualcuno lo insulta. Arigol della Spagna. E ancora nessun respiro in strada, anzi no, qualche sportello delle auto che si chiude si sente già. Gol, Camoranesi. Si sentono poche esultanze dalle finestre. BOATO. Buffon para il rigore e riapre la partita, dal solito balcone parte un esultanza selvaggia, spenta subito dopo da Di Natale (ma si può far tirare un rigore a Di Natale?!). Segna la Spagna, l'Italia è fuori. Dai balconi, non si sente più niente, lentamente il chiacchiericcio nella strada riprende, la gente lascia le tv e torna a casa. Tanto da domani, si torna a essere mister e a giudicare formazioni, titolari e cambi.
Anche questo, tutto questo è Italia.
Anche questo è Italia.

2 commenti:

Alessia ha detto...

Ciao Marta.
Leggo spesso il tuo blog ed ora posso dire che quando al liceo ti dicevo: "A Mà, scrivi proprio bene!", avevo proprio ragione.
Sei davvero brava.
Continua così!
Un bacione,
Alessia

ps: ti consiglio il blog di un mio caro prof. dell'uni -bravissimo giornalista e grande prof. di traduzione- che forse ti divertirà leggere...
www.carlobassi.splinder.com

Marta ha detto...

Ciao Alessia! Sono contenta di incontrarti in questo "luogo". Quando mi passi a trovare, lascia un segno...mi fa piacere. Grazie dei complimenti, anche per quelli di qualche anno fa"
un abbraccio

PS: il blog del tuo prof. è molto interessante!