martedì 16 giugno 2009

Cose di un altro mondo. Anzi no.

http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/6482639

Questo è link di un video che racconta la nostra indifferenza, il nostro menefreghismo di fronte alla morte degli altri. E' un video che racconta di camorra, di prioiettili sparati per far capire che lì, ai quartieri spagnoli di Napoli comandano loro. E che colpiscono un giovane rumeno mentre sta entrando nella metro con la fidanzata. Lui si accascia morente, mentre la gente scappa da quel fuoco di proiettili. Quasi gli passano sopra, mentre la ragazza si dispera e lui agonizza per terra, come una bestia. Solo alla fine, dopo qualche minuto qualcuno chiama aiuto con il cellulare e una signora cerca di dare un fazzoletto alla ragazza che piange disperata. Una tristezza infinita. Anche questa è l'Italia.

domenica 14 giugno 2009

Infiorata

Che bella. Ogni anno l'Infiorata è sempre meglio. L'aria carica di odori, di profumi, di parole, di chiacchiere e di passi sui sanpietrini.

Stamane c'era tanta gente, tutta assiepata ai lati di via Livia, mentre i quadri finivano di prendere forma. Stasera, invece, con il silenzio e il fresco sarà uno spettacolo indimenticabile.

giovedì 4 giugno 2009

Tante domande, qualche risposta

Più volte ho aperto la pagina del blog per aggiornarlo, scriverci qualcosa. Ma ogni volta, click, chiudevo e non scrivevo una riga. Un po' mi sento in colpa, perché quando ho iniziato il blog ero partita con le buone intenzioni. Un blog va trattato bene, va coltivato, come una pianta, se no muore. Poi, un blog con il nome come il mio non può spegnersi. L'araba fenice!

La cosa che mi bloccava era una domanda: ma cosa scrivo? Io che per mestiere ho il grande privilegio di raccontare ogni giorno tante storie, quando pensavo al blog mi sentivo scarica, come se non avessi storie belle da condividere. Invece, di cose in questo periodo ce ne sono state tante. L'Abruzzo, in primis, con il terremoto e tutto quello che ho visto, ascoltato, odorato nella settimana in cui ho praticamente vissuto tra tendopoli e macerie. Ho anche scritto un post, ma poi raccontando troppo mi sembrava di violare il silenzio, il dolore, la compostezza di quella gente. Quante parole sono state spese per loro! La speranza è che presto diventino fatti.

Di politica non parlo sul mio blog. La racconto e la vivo ogni giorno, la mia Araba fenice vorrei tenerla pulita. Almeno lei...

Allora, cosa racconto? Stasera, che è una bella sera di giugno fresca e profumata di gelsomino, non ho cose particolari da raccontare. Oggi, dopo quattro giorni di fila, non ho avuto la febbre. I miei domani mattina partono per Madrid, e questa è una bellissima notizia, visto che anche a causa nostra praticamente non sono mai andati da nessuna parte. E poi che sono abbastanza serena: anche questo mi ha insegnato l'Abruzzo. Ogni volta che mi viene l'angoscia, o qualche ansia, penso ai miei amici abruzzesi nelle tende, al loro orgoglio, alla loro speranza di rientrare nelle case. Alla loro tenacia, alla fiera appartenenza a quella terra che trema, trema sempre.

In questa sera di giugno, penso che certe volte non servono storie fantastiche per tenere un blog. Basta un pizzico di serenità, una famiglia in salute e la benedizione, come la mia, di avere un fidanzato d'oro e degli amici fidati e affettuosi.
Buonanotte.


P.S.: voglio aggiungere due righe. Per una persona che sicuramente leggerà questo post e che in questo periodo non sta benissimo. Non sono il mago merlino, non ho bacchette magiche né pozioni favolose. Ma tu, però, amica mia, tieni duro: perché il punto più buio, più nero, quello che ti attanaglia l'anima e che fa sembrare tutto più grande di te è il momento che precede l'alba. La luce è dietro l'angolo, stringi i denti.