
In due giorni, però, la mia campagna elettorale ha subito un'impennata. Il primo episodio è testimoniato dalla foto qui accanto: il candidato del Pdl, Gianni Alemanno in un negozio dell'Esquilino legge con attenzione, portando il segno col dito, una copia di E Polis, il quotidiano dove lavoro. Sta leggendo un pezzo di una nostra brava collaboratrice sulla crisi del commercio a Roma. Il negoziante aveva tenuto da parte il giornale (che era di lunedì) e lo ha mostrato ad Alemanno. Il secondo episodio è di un paio di giorni fa. Salgo sull'autobus a San Pietro per andare al comitato di Alemanno (sì, sto seguendo la sua campagna elettorale...). Accanto a me si siede un signore, apre la borsa ed estrae una bella copia di E Polis. La apre e dove si ferma? Sulle due pagine che avevo scritto io. L'istinto è stato quello di dirgli: "Ehi, quella lì sono io, quei pezzi sono i miei!". Ma avrei fatto la figura della scema. Allora sono rimasta lì, a guardare questo sconosciuto che scorreva le righe che io il giorno prima avevo composto, guardava le foto che avevo scelto, leggeva i titoli che avevo pensato. La sensazione è strana, perché il giornale lo consideri una tua creatura, da esibire e di cui andare orgogliosi. Ecco, in quel momento ero orgogliosa del mio giornale, delle mie pagine. Eccheccavolo, per una volta, aumentare l'autostima non mi farà male.
1 commento:
Verissimo amica mia..è bello vedere persone che hanno tra le mani la tua creatura..quella per cui fatichi ogni giorno, ma che ti fa ricordare quanto sono belle le passioni e come è complicato seguirle..Continua così Martuzz..che io mi vanto di avere una grande amica, grandissima giornalista, che lavora ad Epolis? Ma la conosci? Ha gli occhi blu.:-) E' una pasionaria, come me...
Un bacione
Veronica
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