venerdì 11 gennaio 2008

Senza titolo (e senza parole)

E' un po' che non lascio un post. Sono state feste lavorative, piene e anche un po' funeste. Ma sono passate.
L'altro giorno, mercoledì per l'esattezza, sono andata al San Gallicano, uno degli ospedali storici della Capitale (dovesse passare un sardo per il mio blog...) dove esiste da 25 anni un centro che si occupa delle malattie legate alla povertà. Diretto da Aldo Morrone, l'istituto è diventato centro d'eccellenza, riconosciuto dall'organizzazione mondiale della sanità, con tanto di complimenti del presidente della Repubblica e l'appoggio del ministro Livia Turco. E' stato un bel riconoscimento, per la nostra sanità (specie quella laziale) che spesso tanto eccellente proprio non è. In quel centro c'ero già stata un paio di mesi fa, durante una delle Carovane degli invisibili organizzata da Peppe Mariani (presidente della commissione Lavoro alla Regione Lazio) con il quale ho potuto visitare gli angoli più nascosti e bui della città. In quell'occasione, Morrone ci raccontò la storia del centro, passeggiando tra i corridoi dove i senza tetto, i poverissimi, i malati di mente aspettavano di essere curati. Lì si occupano anche di vittime delle torture e delle donne che escono dal giro della prostituzione. Un bell'esempio, soprattutto perché si tratta di un servizio fatto nell'ombra, senza tanti fondi né mezzi, ma fatto con passione e con tanta dedizione per il prossimo, specie se ultimo della fila.
Martedì prossimo seguirò i volontari di Sant'Egidio nel loro giro notturno tra i barboni, i senza tetto. Magari lascerò un resoconto nel blog. Mi piace poter aprire gli occhi su quello che in realtà vedo tutti i giorni: il volto "invisibile" di una città tanto bella quanto difficile.
PS: la foto racconta del tradizionale pranzo di Natale offerto dalla Comunità di Sant'Egidio, a Trastevere. Quest'anno ci sono andati in diecimila...

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