mercoledì 23 gennaio 2008

I poveri raddrizzano le strade

Ieri sera sono stata con la Comunità di Sant'Egidio alla stazione Termini, dove un gruppo di volontari distribuisce panini, tè caldo e frutta ai senza tetto, anzi, come mi ha spiegato Tonino Sammarone, il responsabile del servizio, agli "amici della strada". I vigilantes non li fanno stare dentro la stazione, e allora queste signore, ragazzi e ragazze, con le buste in mano aspettano che i loro amici della strada li raggiungano al margine di Termini. Un saluto, specie a chi ormai è un vero e proprio abituale, una parola tra un panino con la carne e un bicchiere di tè. E poi una coperta, perché la notte è fredda. E perché a Roma si muore ancora per la strada, come è successo all'inizio dell'anno. Sono tornata a casa e non riuscivo a districare il groviglio che avevo nel cuore. Ma soprattutto, ero sollevata. Dal fatto che i poveri, gli "amici della strada" erano riuciti a raddrizzare una giornata nata male. E dal fatto che sono ancora capace di farmi raddrizzare la strada da loro.

1 commento:

Sylvie Malaussène ha detto...

L'unica cosa che non potranno togliere mai alle donne di altri tempi: la capacità di emozionarsi ancora di fronte alle meraviglie del genere umano...