giovedì 13 settembre 2007

Gaia, Cribari e quelli tosti


Ieri Gaia sembrava la sorella di Cribari, più che la mia. Si è operata al naso martedì, e ieri, insieme con il suo bel nasetto nuovo aveva anche due occhi gonfi e viola, come il nostro Sanchez Emilson Cribari con i suoi chiodi e le sue placche in faccia. Perché, per chi non lo sapesse, Cribari si porta dietro un bel souvenir dal preliminare di Champions contro i rumeni della Dinamo Bucarest, quando è sceso in campo, nella gara di ritorno, dopo undici giorni dall'intevento per ricomporre la frattura scomposta pluriframmentaria della mascella, dello zigomo e del pavimento oculare. Quando ieri mattina l'ho vista nel suo letto con il volto tumefatto, ho pensato al nostro stopper e le ho detto: quando esci, gli chiediamo se ti presta la mascherina. Lei ha riso, ma poco, perché mica poteva aprire gli occhi. Non ce la faceva a camminare, a stare in piedi. Stamattina, l'ho trovata seduta sul letto che leggeva Vanity Fair. Gli occhi meno gonfi, il suo nasetto nuovo sfoggiato come un trofeo di guerra (è ancora fasciato, ma si vede che è venuto bene), se ne stava lì, ad aspettare che le dicessero di andare a casa. Per questo, guardandola mi è venuto in mente Cribari con la sua mascherina e le sue viti che tengono ferme le placche nel viso, mentre corre su e giù per il campo. Due tipi tosti, insomma...
P.S.. Oggi è il compleanno di Leyla, e pure di Giampaolo...tanti auguri a tutti e due.

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